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Il volume è articolato in due sezioni. La prima, di carattere storico-giuridico, analizza il concetto di follia nell'esperienza giuridica romana. La ricerca sulle fonti fa emergere le differenze semantiche del termine "follia" in relazione ai diversi contesti sociali e la risposta in termini istituzionali che la civitas romanorum offre a protezione e tutela del furiosus e della società. La seconda sezione, di taglio politologico, approfondisce i rapporti tra perizia criminale, pena detentiva e sanità mentale nella vicenda dell'anarchico Giovanni Passannante; evidenzia, attraverso un'analisi ragionata degli scritti di Edgar Allan Poe, l'influenza della dottrina frenologica sulla produzione letteraria dell'età vittoriana; analizza l'impatto degli studi organologici sull'antropologia criminale e sulle nascenti ideologie nazionali, ivi incluse le derive tipologiche di stampo razziale; esamina, infine, il complesso intreccio tra follia, corpo e linguaggio che caratterizzò la vita e gli scritti del periodo jenese dell'ultimo Nietzsche.